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Ilaria Atena

L'albero delle vite racchiuse, agosto 2015

Buongiorno Laura

Decantata l’emozione ecco finalmente il tempo per la riflessione, che in realtà è IL momento, quello in cui finalmente tutto quello che è accaduto, prende il suo spazio in forma di lettere che si susseguono… evocano, riaccendono memorie ed emozioni.

E’ la magia alchemica della parola, quella che si ritrova così bene nei tuoi scritti…!

Grazie dunque di questo tuo “Albero”, che fin dalla prima fugace lettura, al termine della quale Silvana mi disse che “forse” poteva essere utilizzato per sostenere la danza di quelle che io chiamo “le mie donne”, era già entrato nel mio Cuore.

Un testo intenso, che non ha bisogno di commenti, in un soffio racchiude la Vita, senza esitazioni e senza falsi pudori, con il coraggio di dire, chiedere e offrire. Come l ho ascoltato ho pensato… alle “mie donne”! Hanno scelto, in questo loro camino, diversi strumenti, tra cui la danza terapia e la danza che con loro ha preso forme ben specifiche, dolci, lente, nella percezione e nell’ascolto delle più piccole parti dei loro corpi e dei loro più minuscoli movimenti. Una danza innamorata della Vita che il Corpo, ogni Corpo, quello che io chiamo il Corpo Sacro, sempre, offre e cela. Spesso quindi in questi anni, nei nostri percorsi danzati, l‘immagine dell’Albero si è manifestata ed è stata vissuta e danzata, in corpi che scoprivano finalmente la profondità delle proprie radici, la bellezza dell’essere radicati, apparentemente immobili eppure così profondante consapevoli della propria vitalità interiore. Dunque la sorpresa e la sospensione che ha creato ascoltare per la prima volta Silvana che mi leggeva il tuo Albero è stata grande e ricca di quella gioia che ti attraversa quando riconosci qualcosa che senti profondamente misterioso e condiviso, da chi “sa e sente”. E’ stato breve assai il passaggio da queste emozioni intense al proporre al Gruppo Alomardanza di Sondrio la possibilità di danzare sostenute dal tuo testo. Lo hanno ascoltato, in silenzio commosso, con i brividi, gli occhi lucidi, si sono ritrovate a casa, dentro alla loro ricerca, al loro non arrendersi, alle apparenze, alle credenze e nemmeno al dolore.

La danza è nata, semplice, spontanea, nota e ignota, come sa essere sempre la danza che si svela e fiorisce dal Corpo in ascolto, in una gioia sommessa e delicata, sostenuta e intessuta al tuo testo, e ha lasciato nella loro anima tracce preziose, di riflessione, crescita, percezione. Echi, che hanno continuato a risuonare anche nei giorni successivi alla serata magica in cui hanno potuto danzare, mi permetto di dire, la loro e la tua storia davanti ad un assorto pubblico. Poi ci siamo come sempre ritrovate, abbiamo condiviso ciò che ciascuna aveva vissuto ed attraversato e assieme a un grandissimo grazie da parte mia e di tutte loro abbiamo condiviso il desiderio di farti pervenire alcune delle loro, nostre!, riflessioni; attimi di vita, di crescita, a cui affido il nostro comune ringraziamento e il desiderio di continuare a leggerti… Come faremo grazie ai tuoi libri…!

IIaria Atena e tutto il Gruppo Alomardanza

Elena De Toni

L'albero delle vite racchiuse, agosto 2015

A Laura

Danziamo

la gioia

del nostro

esserci.

 

Danziamo

la vita

racchiusa

in ogni esistenza.

 

Danziamo

il respiro

del silenzio

cullate

da onde

di note

leggere.

Elena, una danzatrice

L'albero delle vite racchiuse, agosto 2015

Devo fare una piccola premessa: questa danza l'ho vissuta, fin dalle prove, con un'intensità profonda sia per il testo di Laura che sento molto vicino sia perchè si è svolta in un momento emotivamente molto intenso della mia vita. La sera della danza, prima di iniziare, ero tranquilla e sicura che avremmo trovato, come sempre avviene, quell'armonia che ci unisce in un unico sentire e mi riempie di gioioso affetto. Quando poi ho preso posizione le gambe mi tremavano per l'emozione anche perchè ero davanti, con le mie compagne dietro a me, proprio a pochi passi dal pubblico. Ho provato sgomento e, per un attimo, mi sono sentita un po' troppo esposta. Ma quando abbiamo iniziato ho avuto una sensazione molto forte, come se fossi in trance; il mio corpo si muoveva ma non ho quasi sentito nè la musica nè le parole. Udivo solo gli imput: la parola finale da cui partire per la danza e i momenti musicali che scandivano gli stop e i movimenti. E' la 2^ volta che danzo in pubblico ma la prima (nel decennale dell'associazione) ero protetta dal buio, ora invece eravamo in piena luce quindi una situazione nuova ed è stato quasi come un'altra prima volta. Sono partita dal buio per arrivare alla luce, tra le due danze un cammino interiore e di salute.  Nell'ultima parte, la danza dei fiori, ho cominciato ad emergere da me stessa e ho percepito distintamente la presenza del pubblico e di Delia che era accanto a me. In quel momento mi è venuto spontaneo accentuare il movimento verso il pubblico con un sorriso di gioia perchè questo ho sentito; una grande gioia che volevo trasmettere con il dono del fiore come testimonianza di rinascita della vita della natura e mia. E' stata un'esperienza meravigliosa che segna l'inizio della mia nuova esistenza.

Lina, una danzatrice

L'albero delle vite racchiuse, agosto 2015

Era la mia prima volta in pubblico, ansiosa, con la paura di sbagliare.

Una volta entrata sull’altare della chiesa, preso il mio posto, tutto è passato.

Era il mio posto, nella mia vita e con gioia ho danzato. Sono stata orgogliosa di me. E’ stato un attimo ed era già finito. Per gli altri, ma non per me. Ora ho appena trascritto il testo che ci ha accompagnato sul libircino che mi ha regalato Ilaria per i momenti più importanti. E’ stato fantastico! Mi sono sentita veramnete un albero, con le mie radici forti (anche se qualcuno ha cercato di sradicarle), i miei rami, la mia continuazione, a volte freschi e a volte secchi, in attesa del giusto calore, ed i miei fiori: i miei figli e il mio nipotino. Li vedo poco ma sono felice di averli, so di averli.

Ho capito che come un albero ho seguito le intemperie del tempo che a periodi alterni erano pieni di gioia, di dubbi, di tristezze e di allegria, di chiusura e di apertura, ma sempre con le redici ben piantate nella nosra madre terra! Grazie Albero!

Rita, una spettatrice

L'albero delle vite racchiuse, agosto 2015

L’albero fonte di vita… ecco ciò che avete trasmesso nella vostra danza.

Movimenti fluidi espressi nell’armonia del vostro essere; armonie differenti ma intrecciate dalla stessa energia e animate dalla medesima magia che arriva al cuore. Magia esplosa nel momento della rinascita, dello sbocciare dei fiori.

E’ stata una scena che tendeva alla vita, alla gioia, alla vera rinascita.

Il riverente silenzio del pubblico durante la vostra esibizione e lo scrosciante applauso che ha accompagnato il vostro finale è l autenticità delle emozioni che siete riuscite a trasmettere.

Grazie dal cuore per il vostro impegno e per l energia che ci unisce.

La musica ha il magico potere di trasformare i nostri pensieri in emozioni quindi viviamola e avremo trvato la vera fonte del nostro Ben… Essere!!!

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